
Perché le coppie sono conflittuali?
Partiamo da un assunto di base: la coppia ingloba in sé la totalità di due individualità diverse che decidono ad un certo momento della loro vita di stringere una sorta di patto, di alleanza, talvolta anche implicitamente. I due individui in questione portano all’interno del loro rapporto tutta la loro storia di vita, tutte le fragilità, i meccanismi con cui affrontano le varie situazioni e tutto un bagaglio di emozioni vissute e tutti i propri bisogni. Ma, attenzione, la coppia non è solo la mera somma di due persone, diventa essa stessa un terzo elemento da prendere in considerazione: il legame che si crea avrà una propria storia, una certa caratteristica, sarà unico e soprattutto andrà incontro al confronto con altri sistemi relazionali (famiglie d’origine, amicizie).
Detto questo, possiamo meglio comprendere quanti fattori entrano in gioco nella costruzione di un equilibrio tra i due partner e inevitabilmente sarà abbastanza probabile che in alcuni momenti questo equilibrio venga minacciato e si generi un conflitto. In coppia si va incontro ad un confronto costante, come in una sorta di danza: ci si misura, si osa, ci si ritira, si affonda per poi correggere la traiettoria. Il principio della reciprocità guida il tutto e regola i confini.
Il conflitto non è sempre negativo
Quando nella coppia vi è condivisione della reciprocità affettiva e una buona capacità di comunicazione allora i conflitti sono costruttivi e diventano un’occasione di crescita.
Un conflitto positivo aumenta la forza della coppia, la qualità della relazione e permette di ridimensionare con più realismo i rapporti reciproci.
Quando il conflitto invece si espande, sfugge al controllo, porta alla sfiducia e al disprezzo dell’altro allora è distruttivo.
Come si fa a trasformare un conflitto in positivo?
Intanto è necessario che ad un certo punto della relazione, superata la fase dell’innamoramento, venga abbandonata l’idea del “sei la mia metà” per entrare in una logica che riconosca l’altro come intero e autonomo. Posso confrontarmi meglio con il partner se accetto che sia diverso da me e abbia un suo pensiero indipendente dal mio.
È fondamentale accettare che il conflitto è inevitabile e non necessariamente sarà la rovina della coppia. Non fatevi prendere da quest’ansia inutile.
La base per avere un conflitto costruttivo è la capacità di NEGOZIAZIONE.
Avete presente quando si discute per la scelta della località di villeggiatura, come suddividervi la gestione della casa, come spendere i soldi, ecco, state negoziando, o almeno ci provate.
Per una buona negoziazione provate a tener conto di queste regole ed esercitatevi a rispettarle entrambi durante una discussione:
- Togliersi dalla testa di voler portare il partner dalla mia parte, abbandonare l’idea di voler vincere a tutti i costi. L’obiettivo NON è arrivare ad avere la ragione.
- Non attaccare, non minacciare, non incolpare, non scoraggiare
- Provare a mettersi nei panni dell’altro per meglio comprendere il suo punto di vista
- Raggiungere una soluzione reciprocamente accettabile facendo continuamente proposte e controproposte
ESEMPI DI COMPROMESSO:
- “Io taglio la torta e tu fai la prima scelta”
- “periodo di prova” della decisione presa dal partner per verificare se funziona
- “pari e patta”: se tu pulisci il bagno una volta a settimana io farò la lavatrice.
Dott.ssa Manola Gotti
Presso gli studi di Bergamo, Scanzorosciate e Trezzo sull’Adda si valutano percorsi di coppia per imparare una buona gestione del conflitto e per migliorare la comunicazione. Se desiderate avere informazioni o prendere un appuntamento non esitate a compilare il modulo sottostante oppure scrivere una mail a manola.gotti@gmail.com o telefonare al numero 328-0303718